Ecografia
L’ecografia è una indagine diagnostica eseguita utilizzando l’effetto Doppler degli ultrasuoni, non utilizzando Raggi X. Non è pericolosa, infatti viene utilizzata con tranquillità anche nelle fasi iniziali della gravidanza.
L’ecografo quindi è una strumentazione che utilizzando gli ultrasuoni, riesce a realizzare un’immagine su schermo che riproduce fedelmente la realtà.
L’ecografia viene usata sia in Ginecologia, sia in Oncologia sia in Ostetricia.
L’indagine ecografica può essere condotta per via trans-addominale, quindi dall’esterno utilizzando una sonda a bassa frequenza, che fa penetrare gli ultrasuoni più profondamente nei tessuti, ma che non rende molto definita l’immagine. In alternativa, può essere condotta sia per via trans-vaginale (donne non virgo) che per via trans-rettale (donne virgo), in questo caso vengono usati ultrasuoni ad alta frequenza che, avvicinandosi alle strutture in osservazione, hanno una capacità di definizione dell’immagine sicuramente migliore.
Qualunque sia la via di acceso, trans-addominale, trans-vaginale che trans-rettale, si possono usare le seguenti modalità:
- 3D o 4D che consentono la ricostruzione delle immagini in 3 dimensioni ed addirittura in 3 dimensioni e in movimento (real-time);
- Doppler e Color Doppler che ci consentono uno studio dei vasi salguigni delle strutture esaminate in ginecologia (polipi, fibromi e cisti ovariche); in oncologia (masse ovariche sospette), ed in ostetricia (placenta, cuore, reni ed encefalo del feto).
L’ecografia, per facilitare il passaggio degli ultrasuoni viene condotta sempre mediante l’utilizzo di gel per ultrasuoni, non è invasiva e quindi non è assolutamente dolorosa.
Isterosonografia
E’ un esame complementare alla ecografia Trans-vaginale che consiste nel posizionamento di un sottile catetere attraverso il collo dell’utero e nella esecuzione dell’ecografia trans-vaginale, mentre attraverso il cateterino viene insufflata una modica quantità di soluzione fisiologica.
Questa metodica consente di dilatare lievemente la cavità uterina e rende possibile la differenziazione tra ispessimenti dell’endometrio, polipi e fibromi dentro la cavità uterina.
Nei casi di infertilità, questo esame, in associazione alla ecografia 4D, ci da informazioni dirette sulla conformazione della cavità uterina ed indirettamente sulla pervietà delle tube.
Il Pap test (Test di Papanicolau)
Consiste nel prelievo mediante una spatola in legno di cellule che desquamano dal collo uterino, e mediante un piccolissimo spazzolino rotondo, che viene inserito attraverso la cervice per ottenere cellule dal canale cervicale. Questo prelievo non è doloroso e, una volta eseguito, il materiale ottenuto viene “strisciato” su dei vetrini, fissato ed inviato all’anatomo-patologo. L’esame di questi vetrini nell’arco di circa 10 giorni. Darà l’esito che potrà consistere in uno striscio normale, dubbio, sospetto o rarissimamente in una neoplasia.
L’obbiettivo del Pap test è identificare le donne con sospetto o meglio con lesioni pre-tumorali, queste verranno avviate a Videocolposcopia.
HPV Test
Come tecnica di esecuzione, è identico al pap test, ma cambia enormemente l’uso clinico.
Partendo dal presupposto che circa il 95% dei tumori del collo uterino viene preceduto da una infezione da Uman Papilloma Virus (HPV) almeno nei 5 anni precedenti, risulta facile capire che l’identificazione di soggetti HPV positivi comporta un allert che mette in moto una procedura per il follow up di queste pazienti. In realtà esistono oltre 100 tipi diversi di HPV, fra questi si conoscono bene i genotipi a rischio (1,16,18,32). Nel caso di positività ad HPV la paziente eseguirà una video-colposcopia per identificare la presenza sul collo uterino di lesioni che giustifichino l’esecuzione di un piccolo prelievo (biopsia della cervice).
Video-colposcopia
E’ un esame che consiste nella osservazione a forte ingrandimento (40X) della mucosa del collo uterino e del canale cervicale. E’ un esame non doloroso che viene condotto utilizzando per la detersione, in sequenza soluzione fisiologica ed acido acetico, e per la colorazione una soluzione iodata (Soluzione di Lugol).
L’obiettivo di questo esame è di identificare eventualmente aree di tessuto che presentano particolari modificazioni, conosciute come quadri colposcopici sospetti, che orientano il colposcopista nella realizzazione di una “biopsia mirata” a dirimere i dubbi ed a confermare o escludere la presenza di lesioni pre-tumorali.
Biopsia della cervice
Consiste in un prelievo mediante una pinza specifica a piccola sezione, pertanto lievemente fastidiosa per la paziente che, sotto guida video-colposcopica, ci consente di ottenere una piccola porzione di tessuto, che una volta fissata in formalina, viene inviata all’anatomo patologo. In questo caso viene fatto un vero e proprio esame istologico, che dopo circa 10 giorni. escluderà o confermerà eventuali lesioni pre-tumorali.
Biopsia endometrio
E’ un prelievo che viene eseguito sotto controllo ecografico, introducendo una piccola cannula (cannula di Novak) attraverso il canale cervicale, fino alla cavità uterina. Tale prelievo, così come nel caso della biopsia della portio, verrà fissato ed inviato all’anatomo patologo per l’esame istologico. L’esito dell’esame arriverà entro 10 giorni e ci consentirà di stabilire se dentro l’utero stia crescendo del materiale a rischio tumorale.
Tampone vaginale
Il tampone vaginale è un prelievo indolore che viene eseguito inserendo in vagina un “cotton fiocc”, prelevando il muco vaginale e mettendo tale materiale in coltura dentro una stufa a 37 gradi per favorire la crescita di eventuali germi patogeni. Questo esame viene eventualmente associato ad un antibiogramma, in cui i germi che eventualmente crescono durante la coltura, vengono confrontati con diversi tipi di antibiotici. Questo ci fa capire se l’antibiotico blocca la crescita dei germi, nel qual caso quell’antibiotico verrà scelto per il trattamento.
Ovviamente, questo è un esame che decidiamo di eseguire nei casi di vulvo-vaginiti resistenti a terapia di primo impatto.